Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto per nuovi aiuti alle startup e alle PMI innovative. Varato il 26 luglio scorso, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 settembre, il nuovo provvedimento assegna a CDP Venture Capital Sgr 2 miliardi di euro per il sostegno e il rafforzamento degli investimenti in startup e PMI innovative, con l’obiettivo di favorire la crescita complessiva dell’ecosistema dell’innovazione, alle prese con una fase estremamente complessa e delicata.
La dotazione complessiva è di oltre 2,5 miliardi, a cui si aggiungeranno altri 600 milioni allocati da Cassa Depositi e Prestiti e investitori terzi, in linea con quanto previsto dal decreto Infrastrutture. Il ministro Giorgetti ha spiegato che le risorse integreranno l’attuale dotazione di CDP Venture Capital, che è pari a 1,8 miliardi.
Obiettivo principale della misura è quello di contribuire, attraverso un significativo apporto di nuove risorse finanziarie, alla crescita del mercato del venture capital italiano, che nell’ultimo anno ha superato i 1,9 miliardi di euro, facendo registrare un +221% rispetto al 2020.
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A CHI SPETTANO GLI AIUTI E COME FUNZIONA LA MISURA
I 2,5 miliardi stanziati dal MISE spettano quindi a startup e PMI innovative. Il Fondo opera, secondo le decisioni di volta in volta adottate dalla SGR:
- effettuando investimenti in Fondi target diretti o in Fondi target indiretti;
- effettuando co-investimenti con uno o più Fondi target in Fondi di terzi, e/o nel capitale di rischio o nel debito di PMI;
- sottoscrivendo quote di altri fondi di investimento promossi e gestiti da istituzioni finanziarie di sviluppo dell’Unione europea che abbiano una politica di investimento coerente con le finalità e gli ambiti specificati nel decreto.
La sottoscrizione delle quote del Fondo da parte del MISE è condizionata alla sottoscrizione da parte di altri investitori professionali, inclusa Cassa Depositi e Prestiti e le sue società direttamente o indirettamente partecipate, di risorse aggiuntive per almeno il 30% della sottoscrizione del Ministero nel Fondo.