A gennaio 2024 arriverà il decreto che darà attuazione al tanto atteso Piano Transizione 5.0.
Lo scenario attuale
Prima di addentrarci nei nuovi dettagli, ecco un breve riepilogo di quanto già dichiarato nei documenti della Commissione Europea. Il Piano Transizione 5.0 finanzierà tre tipi di attività: investimenti in beni strumentali 4.0 per progetti di efficientamento energetico, sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili esclusi i biocarburanti, e formazione del personale in competenze per la transizione verde.
Il piano richiede almeno tre aliquote, orientate al risparmio di energia, con obiettivi minimi di riduzione dei consumi energetici del 3% del fabbisogno aziendale o del 5% dei consumi di uno specifico processo.
Per essere ammissibili, i progetti dovranno essere certificati “ex ante” ed “ex post” da valutatori indipendenti, garantendo la conformità agli standard di efficienza energetica.
Sul fronte dello stanziamento, i 6,3 miliardi previsti dal programma RePower EU per finanziare il piano Transizione 5.0 per il biennio 2024-2025 si sommeranno alle risorse – 6,4 miliardi – già stanziate al tempo dell’ultima finanziaria del governo Draghi per il piano Transizione 4.0.
Le possibili novità delle norme
Le indiscrezioni trapelate offrono un’ulteriore prospettiva su come potrebbe configurarsi il Piano Transizione 5.0. Va sottolineato che queste informazioni non sono ufficiali e dovranno essere confermate quando il Governo pubblicherà il dispositivo normativo.
- Decreti e Tempistiche: Il Piano Transizione 5.0 dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio 2024, per essere operativo fino alla fine del 2025. La rendicontazione delle spese e la consegna delle certificazioni si estenderanno probabilmente nei primi mesi del 2026. Si prevede che il piano sarà regolamentato da un decreto legge entro la fine del 2023. La norma vivrà separatamente dalla legge di bilancio.
- Aliquote: Per accedere agli incentivi, sarà necessario attivare un investimento in beni elencati negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0. Le tre nuove aliquote si aggiungeranno all’aliquota base del 20%, portando il possibile beneficio massimo al 40%.
- Fruizione del beneficio: La certificazione “ex-ante” consentirà la “prenotazione” dell’incentivo, mentre la fruizione inizierà solo dopo la produzione della certificazione “ex post”. Le tempistiche saranno indipendenti dal Piano Transizione 4.0, consentendo un accesso tempestivo al credito d’imposta.
- Meccanismo delle Certificazioni: La doppia certificazione ridurrà i controlli dell’Agenzia delle Entrate, con certificazioni affidate a soggetti abilitati, come EGE, ESCO, organizzazioni accreditate ISO50001 e professionisti iscritti agli ordini pertinenti.
In conclusione, il Piano Transizione 5.0 si configura come una prospettiva chiara e semplificata per promuovere l’innovazione e l’efficienza energetica, con dettagli che verranno confermati nel prossimo decreto entro la fine dell’anno.